Aver paura di investire: 300 miliardi di fondi europei inutilizzati per le imprese tecnologiche

Qual è il costo di un paio di punti percentuali di Pil? Grossomodo, 20 miliardi di investimenti disponibili e lasciati fermi, ogni anno. 20 miliardi all’anno fa qualche centinaio di miliardi di euro negli ultimi diciassette anni, il tempo e il peso di una rinuncia che ci collocano agli ultimi posti di una classifica di eccellenza europea.

Francesco Cancellato, direttore de Linkiesta, ha intervistato Elio Catania. Catania è il presidente di Confindustria Digitale, un’associazione che promuove l’economia digitale e appoggia l’ultimo piano digitale del governo, per quanto riconosca che negli ultimi anni sia stato fatto davvero poco.

Le azioni pericolose, secondo Catania, sono quelle che difettano di strategia e cercano di mettere pezze anziché intervenire sulla struttura. E cercare di avvicinarsi al sistema tedesco non sarebbe male: anziché avere poche eccellenze stellari e poi un sistema inefficiente, forse sarebbe meglio avere meno eccellenze e un sistema che lavori meglio, a tutti i livelli.

Se non arrivano (i risultati)?
Saremo sempre il solito Paese, con una zavorra inutile che rallenta tutto. Pensi alla sanità: costa 107 miliardi, se non ricordo male. 1 milione di euro in tecnologie digitale, sono una leva di risparmio di 3 miliardi in 36 mesi. È questa la vera spending review, la vera riforma della pubblica amministrazione. Oggi si fa risparmio bloccando il turnover, invecchiando la pubblica amministrazione, invece di ridisegnarla.

Per leggere l’intervista completa potete cliccare su questo link.

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