Ransomware: video sorveglianza infettata prima dell’insediamento di Trump

Le videocamere connesse sono uno degli obiettivi preferiti da botnet e codice malevolo, almeno negli ultimi mesi. Utilizzate per rubare dati di aziende e privati, oltre che per causare blocchi di intere aree di Internet, questa volta sono state vittime di un nuovo attacco potenzialmente ancora più pericoloso.

Un nuovo malware ha colpito il sistema di sorveglianza utilizzato dal sistema di televisione a circuito chiuso (CCTV) del Distretto di Columbia, Washington, giusto una settimana prima dell’insediamento di Donald Trump al governo degli USA. Secondo il Washington Post, è stato un ransomware a infettare il 70% dei sistemi DVR utilizzati, rendendoli inutilizzabili per quattro giorni e paralizzando il sistema di sorveglianza degli spazi pubblici.

Il sistema di telecamere a circuito chiuso, gestito dal Dipartimento di Polizia Metropolitana del Distretto, ha iniziato a manifestare malfunzionamenti a partire dal 12 gennaio, quando la polizia ha notato di non poter accedere ai video di quattro DVR. La minaccia non si è estesa oltre alla rete della video sorveglianza, nonostante il potenziale pericolo fosse ben maggiore: il malware ha potuto intaccare il sistema perché connesso all’Internet pubblico per l’accesso remoto.

Non è stato pagato alcun riscatto e il sistema è stato ripristinato completamente prima dell’insediamento di Trump, onde evitare problemi di sicurezza di maggiore entità.

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